(immagine dal web) |
7. “Ogni dolore ha la sua prosa, e va
rispettato”
Uno strumento molto utile per tener traccia dell’evolversi del
dolore è la scala VAS (ossia: visual analog scale). La più comune è quella
numerata da 0 a 10 (0 nessun dolore, 10 insopportabile).
Noi ne abbiamo preparata una più simpatica, con le faccine: la
trovate nella colonna a destra in fondo. Potete scaricarla facilmente salvando
l’immagine e poi stamparla quante volte volete.
Quando il dolore è cronico, si ha come l’impressione di essere
finiti in fondo a un pozzo, da cui non si vede nemmeno uno spiraglio di luce.
Il dolore ci assorbe e tutto il resto scompare. E non ci accorgiamo dei piccoli
miglioramenti che invece succedono. A volte impercettibili, a volte sotto forma
di brevi momenti di sollievo che poi svaniscono ma ritornano successivamente… e
se non ne teniamo traccia, ce ne scordiamo e restiamo nella convinzione che
stiamo marciando sul posto e che tutto è sempre buio.
Prendetevi il tempo di fare almeno una crocetta ogni sera,
accanto alla data, sotto la faccina che più rispecchia l’andamento della
giornata.
Se volete andare oltre, potete pure tenere una specie di diario
di bordo annotando meteo/umore/cose che avete fatto e che in bene o in peggio
hanno influito su di voi/sedute di agopuntura o fisioterapia/farmaci che
prendete ecc.
Tutto quello che ritenete utile e importante.
Queste informazioni possono poi essere materia di discussione
con il vostro medico curante.
Capire se ci sono delle relazioni fra i vari punti e
quant’altro.
Inoltre, sapere che il dolore cambia, come e perché; sapere che
ogni tanto si sta meglio… tutto aiuta a dare forza e speranza. Il percorso è
lungo, ma si fa tutto a piccoli passi. E ogni passo, seppur piccolo, conta.
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