mercoledì 9 aprile 2025

...l'importanza del diario del dolore

ANESTIT:ESIA-Italia Otobre (2/2) 2004 - Il Dolore e le Scale di misurazione

Utilizzare un diario del dolore

Il dolore cronico può compromettere significativamente la qualità della vita di un individuo e può essere difficile stabilire schemi ricorrenti tra i fattori scatenanti che peggiorano o attenuano il dolore. Un diario del dolore per registrare questi schemi e fattori scatenanti può essere utile per migliorare il controllo della gestione del dolore.

Benefici di un diario del dolore

I benefici di un diario del dolore sono chiari ed è evidente che registrare le caratteristiche e i cambiamenti del dolore può contribuire a migliorare la gestione complessiva. Tenere un diario del dolore può aiutare a:

• Stabilire schemi ricorrenti del dolore (ad esempio, riacutizzazioni in determinati momenti, temperature o dopo le attività)

• Comprendere tecniche di gestione efficaci (ad esempio, quali terapie offrono il miglior sollievo dal dolore)

• Migliorare la comunicazione paziente-medico (ad esempio, informazioni più complete per prendere decisioni terapeutiche)

Un diario del dolore può svolgere un ruolo fondamentale nella gestione del dolore cronico e aiutare gli operatori sanitari ad acquisire una comprensione completa del dolore provato dal paziente. Questo aiuta a evitare lacune nell'anamnesi e consente di implementare alcuni schemi ricorrenti che possono essere affrontati con o senza intervento farmacologico.

Cosa registrare

È importante registrare qualsiasi informazione che possa avere un effetto sul dolore o essere associata ad esso. Queste possono includere:

• Ora e data

• Attività recenti e potenziali fattori scatenanti

• Cambiamenti nelle condizioni mediche

• Cambiamenti nell'assunzione di farmaci

• Dolore avvertito di recente (localizzazione, intensità e durata)

• Effetto di eventuali farmaci o tecniche antidolorifiche utilizzate

• Effetti emotivi o psicologici del dolore

Non è necessario annotare ogni momento in cui si avverte dolore, il che potrebbe essere controproducente a causa di una maggiore attenzione al dolore e di tassi più elevati di non aderenza alla terapia.

Si consiglia invece di annotare sul diario in determinati momenti della giornata, spesso al mattino, a mezzogiorno e prima di coricarsi. Questo aiuta a mantenere una registrazione regolare degli eventi che fornisce informazioni preziose sul dolore e sulla sua gestione. Inoltre, limita la registrazione del dolore a determinati orari e non dovrebbe portare a una maggiore attenzione al dolore in altri momenti della giornata.

Descrizione del dolore

È importante essere il più specifici possibile quando si descrive il dolore per aiutare a stabilire schemi specifici durante l'analisi successiva del diario. Questo include:

• Localizzazione del dolore (ad es. lato inferiore destro della schiena)

• Sensazione di dolore (ad es. acuto, bruciante, sordo, costante, pulsante)

• Intensità della scala (ad es. su una scala da 0 a 10)

• Durata e frequenza del dolore

• Fattori che alleviano il dolore (ad es. impacchi freddi, calore, cambi di posizione)

• Esacerbazioni del dolore (ad es. movimento, temperatura, ora del giorno)

• Efficacia dei farmaci antidolorifici

Utilizzare una scala del dolore per registrare l'intensità del dolore è utile per descrivere in dettaglio le variazioni del dolore e stabilire schemi nel diario del dolore.

L'intensità viene solitamente registrata su una scala da 0 a 10*, dove 0 indica l'assenza di dolore e 10 il dolore più intenso immaginabile. Se il diario del dolore viene utilizzato per registrare le variazioni a intervalli multipli durante il giorno, una media può aiutare a fornire un quadro generale del dolore giornaliero. Oltre alla scala numerica, può essere utile descrivere il dolore con parole come "dolorante", "bruciante", "martellante", "lancinante", "lancinante" o "pulsante". Anche descrivere emozioni ed effetti psicologici a parole può essere utile.

 *(Noi di FdS consigliamo la scala con le faccine, con cui ci si riesce a immedesimare meglio)

120 Scala Di Valutazione Del Dolore Illustrazioni stock, grafiche  vettoriali royalty-free e clip art - iStock 

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martedì 11 marzo 2025

...dolore cronico e AI

(immagine dal web)

"Dolore cronico, nuove frontiere di cura con l'IA e nuove molecole

Colpiti 10 milioni di italiani. Esperta, 'verso trattamenti personalizzati'

Contro il dolore cronico, considerato un problema di salute globale con un impatto significativo sia a livello individuale sia economico, si aprono nuove frontiere di cura grazie all'Intelligenza artificiale (IA) e sostanze innovative.

Lo sottolinea Carla Ghelardini, del Dipartimento di Neuroscienze Psicologia Area del Farmaco e Salute del Bambino dell'Università di Firenze, coordinatrice del del gruppo di studio sul dolore della Società italiana di farmacologia (Sif).

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 20% della popolazione mondiale soffre di dolore cronico, con una stima di 1,5 miliardi di persone affette a livello globale. In Europa, il dolore cronico riguarda circa il 19% della popolazione adulta, mentre in Italia si stima che oltre 10 milioni di persone ne soffrano, con un impatto diretto sulla qualità della vita e una perdita economica stimata in circa 30 miliardi di euro l'anno, tra costi sanitari e perdita di produttività. Il dolore cronico, che può essere il risultato di condizioni come l'artrite, le neuropatie, le malattie autoimmuni o traumi pregressi, "rappresenta una delle sfide più difficili della medicina contemporanea. Le terapie tradizionali, seppur utili, non sempre sono in grado di offrire sollievo duraturo e presentano effetti collaterali significativi.

È in questo contesto che l'IA emerge come una risorsa fondamentale per migliorare la diagnosi, il trattamento e la gestione del dolore cronico", spiega l'esperta. Infatti uno degli sviluppi più innovativi riguarda l'uso dell'IA per analizzare enormi quantità di dati provenienti da cartelle cliniche, dispositivi indossabili e sensori, permettendo una diagnosi più rapida e accurata. Algoritmi avanzati sono in grado di riconoscere schemi e correlazioni invisibili agli occhi dei medici, migliorando così la precisione diagnostica e aiutando a identificare la causa sottostante del dolore. "Grazie all'analisi dei dati e al machine learning, l'IA consente anche lo sviluppo di trattamenti personalizzati, in considerazione della specificità del dolore e della risposta del corpo a diverse terapie", aggiunge Ghelardini.

"Ciò che risulta molto interessante è poi lo studio di nuove molecole in grado di contrastare lo sviluppo di tolleranza agli oppioidi. Uno dei fronti più promettenti - spiega l'esperta - è l'uso combinato di Pea, sostanza lipidica prodotta dall'organismo, e presente in vari alimenti sia di origine animale che vegetale. Abbiamo scoperto, ormai qualche anno fa, che l'aggiunta di Pea in forma ultramicronizzata ritarda lo sviluppo di tolleranza a vari oppioidi, come la morfina, l'ossicodone e il tramadolo. Non solo, ma potenzia l'effetto antalgico degli oppioidi in condizioni di dolore neuropatico e contrasta, anche quando usata come unico intervento, il dolore cronico associato a neuropatia da chemioterapico.

Si tratta di una sostanza capace di coadiuvare l'effetto di vari farmaci usati per il dolore cronico (non solo oppioidi), come il paracetamolo, i gabapentinoidie i classici Fans. Inoltre, è l'unica forma di Pea con provata capacità di raggiungere le "centrali del dolore" (midollo spinale e cervello) e l'unica a disporre di solidi dati di sicurezza e tollerabilità".

Quanto alle cause del disturbo, "la neuroinfiammazione è una delle principali - chiarisce Ghelardini - Quando il sistema nervoso centrale viene attivato da uno stimolo doloroso o da una patologia cronica, si innesca una risposta infiammatoria che può diventare persistente e autoalimentarsi. Questo processo, noto come neuroinfiammazione, è spesso alla base di dolori di lunga durata, come quelli legati a malattie neurodegenerative, neuropatie e artriti." In questo contesto, conclude, "la Pea ultramicronizzata si rivela estremamente utile. Agisce come modulatore dell'infiammazione, riducendo la neuroinfiammazione senza alterare il normale funzionamento del sistema nervoso, e questo meccanismo d'azione la rende una soluzione per trattare il dolore cronico"."

Leggi articolo originale: qui.

venerdì 28 febbraio 2025

...segnatevi la data

(immagine dal web)

Abbiamo già fissato al data del nostro prossimo convegno:
SABATO 11 OTTOBRE 2025
dalle 09.00 alle 15.00 ca.
c/o la Sala del Palazzo dei Congressi di Muralto 
 
 Segnatevi la data!! 

martedì 25 febbraio 2025

...una grande famiglia

 

                 

   

Momenti di un incontro con gli operatori FdS

 

giovedì 13 febbraio 2025

...sabato mattina a Mendrisio

                           

Ci sono posteggi in situ, oppure facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, fermata San Martino a Mendrisio, svoltare a destra sulla salita e in cima siete arrivati (sotto c'è l'Aldi, sopra Il Centro).

Vi aspettiamo numerosi.