L’Associazione Filo di Speranza
nasce dalla forte volontà di dare voce a tutti i pazienti che hanno un dolore
fisico che per caratteristiche di durata e intensità, è tale da compromettere
la loro qualità della vita, la loro serenità, il loro equilibrio psichico e
fisico.
Vogliamo dare a questi pazienti
tutto l’aiuto possibile e soprattutto la speranza di ottenere una diagnosi e
una terapia, soprattutto quando, per anni, si trascinano in una condizione
dolorosa continua, estenuante, senza una prospettiva. La vita dei pazienti con dolore
nevralgico è un tunnel spesso senza uscita, che porta in alcuni casi alla
disperazione.
La nevralgia del nervo pudendo ne
è un esempio paradigmatico e noi vogliamo dare forma, contorni e parole al
silenzio assordante che sta attorno a questo tipo di nevralgia, cosi poco
conosciuta e cosi tanto diffusa, che per sede e manifestazione, è paradigmatica
di questa condizione drammatica e silenziosa. Pregiudizi, tabù e ignoranza
misconoscono i sintomi più eclatanti e invalidanti, relegandoli a un mero
problema della sfera sessuale, a una sindrome psicosomatica. Le pazienti donne
e i pazienti uomini vengono così purtroppo indirizzati verso un percorso psicoterapeutico di cui spesso non
hanno necessità. Così agendo, si ritarda una diagnosi certa e una vera e
propria presa a carico del problema, e ,con il passare dei mesi, il dolore cronicizza
rendendo la guarigione più ardua (ma non impossibile!).
Questo atteggiamento increscioso,
ahimè viene perpetuato ancora oggi anche da parte della classe medica. Soprattutto
da coloro che sono le prime “sentinelle” a cui ci si rivolge quando si hanno
dei forti dolori nella zona genitale: ginecologi, urologi, medici di famiglia.
Considerata a torto una “malattia
rara” (ma difatti è rara per il solo fatto che viene sotto-diagnosticata), sulla
neuropatia del pudendo non ci sono studi soddisfacenti, non ci sono percorsi di
terapia univoci, e ognuno agisce secondo la propria specialità medica.
Nel chirurgo prevale l’approccio
invasivo.
Nel medico prevale l’approccio
farmacologico.
Nell’anestesista prevale
l’approccio terapia del dolore.
E via dicendo.
I pazienti prima di avere una
benché minima diagnosi, girano per anni e anni da uno specialista all’altro, vengono sottoposti a infiniti controlli, a
trattamenti invasivi, dolorosi e finanche inutili.
Un calvario che scoraggia e che
fa sentire le persone sempre più sole di fronte a un dolore devastante e
invalidante.
Un dolore incompreso.
Un dolore senza risposta.
Un dolore che distrugge la vita.
Un dolore che distrugge le
relazioni.
Un dolore che può portare anche a
gesti estremi.
La nostra associazione nasce per dare un filo di speranza a tutte queste
persone.
Siamo qui per accogliervi, ascoltarvi, consigliarvi e accompagnarvi
durante il vostro percorso di guarigione. La nostra associazione infatti è nata
sulla testimonianza di pazienti che hanno visto la fine del tunnel e hanno
riconquistato la speranza.
Attraverso un tenace lavoro
interdisciplinare, la sinergia tra farmaco-terapia e terapie integrative,
attività fisica e buone prassi, si ottengono risultati notevoli e, soprattutto,
non ci si sente soli.
Siamo qui per voi!
Contattateci senza timori.