domenica 29 maggio 2022

...una lettura obbligata


Oggi vi suggerisco un altro libro di David Le Breton, oserei dire una lettura obbligata per tutti coloro che hanno a che fare con il dolore cronico: medici, pazienti, famigliari, terapisti, ecc.

Purtroppo esiste solo in francese, non è ancora stato tradotto.

 TENIR - douleur chronique et réinvention de soi

In un certo senso non c'è dolore perché non c'è sensazione che non sia catturata nella riflessività dell'individuo, oggetto dei suoi sentimenti e quindi della sua decifrazione corporea. Le sensazioni pure non esistono, sono percepite e quindi già filtrate, interpretate attraverso una particolare affettività in una determinata situazione. Il dolore prima del significato non esiste perché deve poi essere concepito senza contenuto, senza soggetto, puro fenomeno nervoso senza che un individuo lo senta. "Tutto è fabbricato, tutto è naturale nell'uomo, come si direbbe, nel senso che non c'è una parola, non c'è un comportamento che non debba qualcosa all'essere semplicemente biologico, e che, allo stesso tempo, si sottrae la semplicità della vita animale» (Merleau-Ponty, 1945, 220-221). La sensazione esiste solo tradotta in una specifica coscienza, si dà sempre come percezione, interpretazione. Il dolore è coinvolto contemporaneamente nell'enigma di una storia di vita, nell'interpretazione biologica del medico e nella spiegazione biografica a volte fornita dal paziente.

Come altre percezioni sensoriali (Le Breton, 2006), il dolore non è la registrazione di dati fisiologici, ma la traduzione intima di un'alterazione in se stessi. È contemporaneamente vissuta e valutata, integrata in termini di significato e intensità. Non è né vero né falso, traduce il mondo nel linguaggio specifico dell'individuo che lo sente. Non è mai il territorio ma la mappa che l'individuo disegna a seconda delle circostanze. È anche un'emozione, una risonanza affettiva perché influisce sulla qualità del rapporto con il mondo. Non è la copia mentale di un'irruzione organica, mescola corpo e significato, è somatizzazione (soma: corpo) e semantica (sema: significato). In altre parole, non si risolve solo in una serie di meccanismi fisiologici, ma colpisce una singola persona inserita in un tessuto sociale, culturale, affettivo e segnata dalla sua storia personale. Non è il corpo che soffre, ma l'individuo nel suo insieme.

Traduzione di Filo di Speranza

Estratto dal libro di David Le Breton “Tenir”

Leggi l’inizio del libro: qui.

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