(immagine dal web) |
“E mi chiedo quanto dolore si celi dietro chi non ha
più fiducia in nessuno.”
(Isabel Celima)
Chiedo venia a Dylan..
Quante le
strade che un uomo farà
E quando fermarsi potrà?
Quanti i medici che un uomo vedrà
E quando fermarsi potrà?
E quando fermarsi potrà?
Quanti i medici che un uomo vedrà
E quando fermarsi potrà?
Quanti
esami un paziente dovrà sopportar
Quante TAC/RM/endoscopie qui e là un uomo farà?
Quante TAC/RM/endoscopie qui e là un uomo farà?
Quante
volte un uomo dovrà litigar
Sapendo che è inutile interrogar?
Sapendo che è inutile interrogar?
E poi
quante persone dovranno soffrir
Perché siano troppe a soffrir?
Perché siano troppe a soffrir?
Risposta non c'è, o forse chi lo sa
Caduta nel vento sarà…
Ci sono
ancora troppe domande senza risposta per quanto riguarda la nevralgia del
pudendo.
Comune a tanti di questi pazienti è l’aver visto molti medici invano, a volte attraversando
mari e monti alla ricerca di un nome al loro dolore. Non sopportano più nessun ulteriore
controllo. Non ce la fanno più ad essere oggetto di esami invasivi, e a essere ispezionati
in modo frettoloso e liquidati come pazienti che hanno problemi psicologici.
Diventano
“pazienti difficili”, a dire di alcuni. Beh vorrei vedere voi!
Non hanno
più fiducia nel corpo medico, e glielo leggi in faccia.
Di quel mondo
scientifico non sanno più che farsene. Tanto vale seguire un guru, a volte.
Hanno i
nervi tesi, sono sfiancati dal dolore, hanno provato di tutto (anche il pericoloso
fai da te). Dietro agli occhi lucidi c’è la disperazione fatta persona. A
giorni alterni vorrebbero defenestrarsi.
Non sanno
più a chi chiedere aiuto.
Noi
vogliamo colmare questa lacuna, questo abisso di ignoranza e incomprensione.
Non
abbiamo tutte le risposte, ma qualcosa sappiamo e lo vogliamo usare a favore
dei pazienti, con un lavoro interdisciplinare mirato su ogni singola persona.
Vogliamo
inoltre far conoscere questa patologia, sensibilizzare il mondo medico e la
popolazione tutta. Non devono esserci imbarazzi di sorta a parlare di dolore
pelvico. Bisogna parlarne!
Le poche
statistiche a disposizione parlano di percentuali che superano il 10% della
popolazione.
Questa
percentuale rispecchia un grande problema sociale, finora ignorato.
Presto
inizieremo una campagna informativa.
Vogliamo
che anche i sassi sappiano che esiste la nevralgia del pudendo, che esiste il
dolore pelvico cronico, e che è necessario creare una grande rete sociale di
aiuto.
Questa
preghiera è rivolta a tutti: colleghi di lavoro, amici, famigliari, datori di
lavoro, personale sanitario, assicurazioni malattia, ecc.
Abbiamo
bisogno di tutto il vostro aiuto, per poter aiutare chi ha perso la speranza.
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