venerdì 28 maggio 2021

...un occhio alle ultime statistiche

(immagine dal web)
 

Con questo articolo, vogliamo attirare l’attenzione su quanto i farmaci oppiacei spesso e volentieri non servono nel trattamento del dolore cronico. Ci sono alternative. Ci sono altre tipologie di farmaci, che se abbinati all’agopuntura e a una corretta riabilitazione fisica e psicologica, portano a una guarigione sul lungo termine. Discutetene con il vostro medico.

Estratto dell’ultima scheda informativa, reperibile sul sito della confederazione: clicca qui

“Su mandato dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), l'Ospedale universitario di Berna e l'Università di Zurigo hanno esaminato quali cambiamenti si possono constatare nella prescrizione di antidolorifici e sonniferi. A tal fine è stato valutato l'acquisto di questi medicamenti remunerati dall'assicurazione malattie Helsana nel periodo tra il 2013 e il 2018. Lo studio mostra che la prescrizione di oppioidi forti continua ad aumentare fortemente, mentre gli oppioidi più blandi sono prescritti con minore frequenza. I sonniferi come le benzodiazepine sono prescritti più raramente e per un periodo più breve.

Evoluzione della prescrizione di oppioidi forti e blandi

A livello mondiale l'uso di antidolorifici è in aumento. Gli oppioidi blandi sono utilizzati quando l'effetto dei medicamenti privi di oppioidi non è più sufficiente in caso di dolori lievi o di intensità moderata. Per alleviare dolori acuti sono prescritti oppioidi forti.

Lo studio mostra che il numero delle prescrizioni di oppioidi forti è aumentato nel periodo tra il 2013 e il 2018 (+42,2 %). Se si compara questo dato con i risultati del 2006 tratti da uno studio precedente, si constata che l'aumento è diminuito. Il numero di prescrizioni di oppioidi blandi è calato (- 9,8 %). Tra il 2006 e il 2013 si registrava ancora un aumento.

Rispetto al numero delle vendite, è aumentato anche quello dei giorni di trattamento con oppioidi forti, seppure in misura minore (+13,7 %). Le persone che ricorrono a oppioidi forti sono mediamente più anziane di dieci anni rispetto alle persone che fanno uso di oppioidi blandi.

Riguardo agli oppioidi blandi è aumentato fortemente il numero di acquisti di medicamenti contenenti il principio attivo tapentadolo, anche se il tramadolo rimane il principio attivo più utilizzato. Tra gli oppioidi forti è aumentato sensibilmente il ricorso all'ossicodone e all'idromorfone.

I motivi a monte della prescrizione di oppioidi forti

Il 14,2 per cento del ricorso agli oppioidi forti è da mettere in relazione con una malattia tumorale attiva, in particolare nel quadro di terapie oncologiche. La maggior parte delle prescrizioni concerne invece persone non affette da malattie tumorali attive (85,8 %). Qui gli oppioidi sono dispensati ad esempio in caso di dolori cronici acuti, in relazione a infortuni o a operazioni. Nello studio non sono stati esaminati i motivi delle prescrizioni non associate a malattie tumorali. Vista l'elevata quota di queste prescrizioni, tali motivi dovrebbero essere appurati nell'ambito di ricerche future.

(…)

 Consumo di oppioidi in Svizzera

Anche in Svizzera negli ultimi anni si è registrato un sensibile aumento del consumo di antidolorifici oppioidi. Da un’analisi dei dati della cassa malati Helsana dal 2006 al 2013 emerge che le prescrizioni di queste sostanze sono più che raddoppiate, dal 2013 al 2018, le prescrizioni sono aumentate del 40 per cento. Questo aumento solleva interrogativi: stando a questi dati, l’80 per cento degli oppioidi forti è impiegato per il trattamento di dolori cronici non associati a patologie oncologiche. In questi casi non è chiaro in che misura gli oppioidi forti permettano veramente un migliore controllo del dolore.
Nel 2016 l’1,8 per cento della popolazione di 15 e più anni ha assunto quasi quotidianamente un forte antidolorifico negli ultimi tre mesi. L’assunzione di queste sostanze concerne più donne che uomini e aumenta sensibilmente con l’avanzare dell’età.

Forte potenziale di dipendenza

Considerato il forte potenziale di dipendenza da oppioidi, il rischio di abusare di questi farmaci è alto, specie se sono prescritti con leggerezza o se sono disponibili senza un adeguato controllo. Questi medicamenti presentano il fenomeno dello sviluppo della tolleranza, il che significa che per continuare a ottenere l’effetto desiderato anche dopo un lungo periodo di assunzione occorre aumentarne la dose.
Spesso anche i pazienti affetti da dolore cronico sono trattati con forti oppioidi, la cui azione euforizzante e antidepressiva può indurre una dipendenza psicologica oltre che fisica.

 

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