martedì 22 dicembre 2020

...il nostro regalo!

“IMMERSIONE GUIDATA NEL MONDO SOMMERSO

DEL DOLORE CRONICO”

conferenza del 22 settembre 2020

c/o La Filanda di Mendrisio

Ringraziamo Jenny per aver filmato la serata, e Giampy per il montaggio.

Relatori della serata:

  • Elena Pellanda, Presidente di Filo di Speranza
  • drssa Caterina Podella, neurologa, neuro-scienziata e formatrice
  • Julian Rottmann, naturopata specializzato in Medicina Tradizionale Cinese e agopuntura
  • Prof. Carmelo Turano, neurochirurgo e neurologo

Moderatrice: Maria Grazia Buletti, giornalista

Il dolore cronico è uno dei problemi sanitari più sottovalutati al mondo. Ne è affetta una grande percentuale della popolazione, dai più giovani ai più anziani. Rimane però ancora un dolore fantasma, che vaga in cerca di un riconoscimento da parte della classe medica, delle assicurazioni malattia, così come dalla società tutta.

Il dolore cronico si presenta spesso dietro una facciata di normalità. Perché chi ne è affetto cerca nonostante tutto di andare avanti, stringendo i denti e abbozzando un sorriso.

Ma questo non vuol dire che: “va tutto bene”.

In questa serata sono stati sviluppati i principali problemi di cui soffrono i pazienti; si è fatta luce sui meccanismi del dolore neuropatico; si è gettato uno sguardo all’agopuntura e come questa può essere di grande aiuto (anche alla luce delle recenti scoperte nel campo delle neuroscienze).

Non da ultimo, si è cercato di capire quali sono i protocolli clinici per trattare il dolore cronico.


 

venerdì 18 dicembre 2020

...notizie incoraggianti dal sol levante


25-Nov-2020 11:00 AM EST, by Kyushu University
 
Rivelato un nuovo meccanismo di controllo del dolore
La scoperta di un gruppo distinto di astrociti nel midollo spinale capovolge il pensiero sul ruolo dei neuroni discendenti nella trasmissione del dolore

La ricerca dell'Università di Kyushu ha dimostrato che una popolazione unica di astrociti, contrassegnata da un giallo brillante qui, nel corno dorsale del midollo spinale del topo può essere attivata dai neuroni discendenti per produrre ipersensibilità al dolore. Questo nuovo meccanismo per il controllo del dolore suggerisce che questi astrociti possono essere un potenziale bersaglio per potenziare l'effetto dei farmaci per il dolore cronico.

Newswise - I ricercatori in Giappone hanno rivelato un meccanismo precedentemente sconosciuto per il controllo del dolore che coinvolge un gruppo di cellule del midollo spinale appena identificato, offrendo un potenziale bersaglio per migliorare l'effetto terapeutico dei farmaci per il dolore cronico.

Mentre i neuroni possono essere le cellule più conosciute del sistema nervoso centrale, un assortimento di cellule non neuronali scoperte per la prima volta a metà del diciannovesimo secolo svolge anche un'ampia varietà di ruoli importanti.

Chiamate originariamente dalla parola greca per "colla", queste cellule gliali sono ora note per essere molto più che colla e in effetti sono elementi critici per regolare lo sviluppo e la funzione neuronale nel sistema nervoso centrale.

Tra i diversi tipi di cellule gliali, gli astrociti sono i più abbondanti nel sistema nervoso centrale, ma, a differenza dei neuroni in diverse regioni del cervello, i ricercatori devono ancora sviluppare una comprensione dettagliata dei raggruppamenti di astrociti con proprietà distinte.

Ora, i ricercatori guidati da Makoto Tsuda, professore presso la Graduate School of Pharmaceutical Sciences dell'Università di Kyushu, hanno scoperto una popolazione unica di astrociti del midollo spinale con un ruolo nella produzione di ipersensibilità al dolore.

Trovati nei due strati esterni di materia grigia vicino alla parte posteriore del midollo spinale - una posizione indicata come le lamine superficiali del corno dorsale spinale - gli astrociti si trovano in una regione nota per trasportare informazioni sensoriali generali come pressione, dolore e calore da tutto il corpo al cervello.

Utilizzando topi, i ricercatori hanno dimostrato che la stimolazione dei neuroni noradrenergici (NAergici) - così chiamati per il loro uso della noradrenalina come neurotrasmettitore - che trasportano segnali dal locus coeruleus (LC) nel cervello fino al corno dorsale spinale attiva gli astrociti e che l'attivazione degli astrociti provoca l'ipersensibilità al dolore.

Queste osservazioni ribaltano la visione prevalente che i neuroni LC-NAergici discendenti sopprimono la trasmissione del dolore nel corno dorsale spinale.

"La scoperta di questa nuova popolazione di astrociti rivela un nuovo ruolo dei neuroni LC-NAergici discendenti nel facilitare la trasmissione del dolore spinale", spiega Tsuda.

Considerando questi risultati, la soppressione della segnalazione di questi astrociti da parte della noradrenalina può aumentare l'effetto dei farmaci per il dolore cronico.

Per testarlo inizialmente, i ricercatori hanno ingegnerizzato topi in cui la risposta degli astrociti alla noradrenalina è stata selettivamente inibita e hanno somministrato loro la duloxetina, un farmaco analgesico pensato per aumentare i livelli di noradrenalina nel midollo spinale prevenendone l'assorbimento da parte dei neuroni LC-NAergici discendenti.

In effetti, i topi modificati hanno mostrato una maggiore attenuazione del dolore cronico da parte della duloxetina, supportando ulteriormente il ruolo proposto dai ricercatori degli astrociti.

"Anche se abbiamo ancora bisogno di ulteriori studi con diversi farmaci, questa popolazione di astrociti sembra essere un obiettivo molto promettente per aumentare il potenziale terapeutico dei farmaci per il dolore cronico", dice Tsuda.

Traduzione di Filo di Speranza / abbiamo evidenziato in rosso i punti principali, che riteniamo importanti.

Per leggere l’articolo originale:  clicca qui

lunedì 14 dicembre 2020

...uniti, si è più forti

(immagine dal web)
 

Noi di Filo di Speranza cerchiamo le collaborazioni, perché assieme si è più forti.

Dya Swiss ha lavorato in questi anni per formare un network di ambulatori specializzati in varie aree di intervento, tra cui anche quello del dolore cronico.

Assieme ai loro professionisti (ricercatori, medici, neuroscienziati, ecc.) è stato possibile iniziare un’attività divulgativa, per promuovere la conoscenza dell’argomento e per far conoscere al pubblico e ad altri operatori sanitari le problematiche derivanti dal dolore cronico che, non è soltanto di natura clinica sul paziente, ma anche di natura sociale per le conseguenze che porta.

Non appena le misure covid lo permetteranno, riprenderemo le serate informative attraverso il Ticino.

Invitiamo coloro che fossero interessati a ospitarci nel proprio Comune, di prendere contatto direttamente con la Presidente scrivendo a filodisperanza@hotmail.com.

Saremo felici di venire da voi.

 

giovedì 10 dicembre 2020

…lezioni per stare meglio – no. 8

(immagine dal web)

 “Senti speranza, io non so chi ti abbia smarrito, ho già i miei problemi e non posso starti dietro, e poi io vivo nel rimpianto, sono un nostalgico delle cose perdute, però forse ti ho già visto da qualche parte, ti ho immaginato proprio con quegli occhi e quel sorriso luminoso, vieni qua allora che mi racconti come sei fatta.”
(Fabrizio Caramagna)

 8. Se non c’è amore sul tuo percorso, cambia!

L’amore. Ma che c’entra? L’amore c’entra sempre. È la chiave,  la più importante ma, spesso trascurata. Il bisogno fondamentale più basilare di tutti gli esseri umani è l'amore: ricevere amore, ma anche dare amore agli altri. Per sentirci veramente realizzati, abbiamo bisogno di questo scambio di energia positiva nella nostra vita. Ma il dolore può strappare l'amore dalle nostre vite in tanti modi diversi, e questo può essere più devastante del dolore stesso. Vivere con dolore cronico può significare perdere romanticismo, intimità, legami sociali e legami familiari. Direi che portare più amore è l'obiettivo più importante di qualsiasi piano di gestione del dolore.

Pensa ai tuoi trattamenti, ai tuoi farmaci, ai dottori che vedi, a qualunque cosa tu stia facendo. Se non ti aiuta a portare più amore nella tua vita, pensa a cosa deve cambiare.

 

sabato 5 dicembre 2020

...il quinto parametro vitale

(immagine dal web)

 <<"Il dolore – afferma Domenico Panuccio, responsabile Reparto medicina interna Casa di Cura Villa Nobili Castiglione dei Pepoli (Bologna) – è oggi considerato il quinto parametro vitale, assieme a pressione arteriosa, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e temperatura corporea, e come tale deve essere rilevato e registrato più volte al giorno. Più che una procedura d’urgenza si tratta di normale buona pratica clinica".

Tuttavia, anche il dolore cronico può presentare alcuni aspetti che configurano una 'urgenza'. "Ad esempio – afferma ancora Panuccio, che è anche componente del panel di esperti del dolore della Fadoi (Federazione delle Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti)- una intensificazione del dolore che da sopportabile diventa insopportabile. In tal caso si procede in due modi: quando si imposta una terapia per il dolore è necessario prevedere oltre al trattamento di fondo anche un farmaco al bisogno, cioè per le acutizzazioni del dolore stesso; quindi si valuta se il dolore che il paziente lamenta in quel momento è dovuto ad un dosaggio insufficiente della terapia di base oppure se si tratta di un dolore episodico, ovvero che insorge nonostante il trattamento di fondo sia ben dosato e il dolore cronico ben controllato".

Vivere ogni giorno con dolore è un handicap con cui spesso devono fare i conti molti pazienti, messi a dura prova in questi mesi anche dalle misure anticontagio da Covid-19. Nel caso degli anziani alla sofferenza fisica, per via di quelle scosse continue, pulsanti e lancinanti, si aggiunge la demenza.

"I pazienti ricoverati nel mio reparto – dice Panuccio – provengono dalle Rsa e in molti, oltre al dolore cronico benigno, presentano forme di deficit cognitivo. Quando non è ancora in stadio avanzato i pazienti sono in grado di esprimere abbastanza dettagliatamente il dolore che avvertono, mentre quando la situazione mentale è molto deteriorata i pazienti non sono più in grado di farlo. Determinante in tal caso il ruolo di medici e infermieri che hanno la competenza necessaria per capire se il paziente ha dolore e di quantificarlo. Ciò avviene attraverso l’utilizzo di apposite scale di valutazione che si basano sull’analisi di alcuni domini attinenti al paziente: espressione facciale, respiro, atteggiamento del corpo. A ciascuna di queste variabili si attribuisce un punteggio differente in base a determinante caratteristiche. Dalla somma del punteggio si valuta l’entità del dolore che è importante anche per la scelta della terapia da praticare".>>

Per leggere tutto l'articolo:  clicca qui

martedì 1 dicembre 2020

...nuova partnership

In più occasioni abbiamo constatato quanto le persone affette da dolore cronico siano svantaggiate. Purtroppo dopo anni di malattia, i pazienti si ritrovano senza accesso alle complementari, in AI o con rendite modeste. E tutti questi fattori messi assieme sono un grosso problema quando si tratta di doversi sottoporre a terapie integrative, perché l’utente deve accollarsi tutti i costi e questo a volte non è sostenibile finanziariamente (per quanto i nostri operatori in questi casi applichino tariffe inferiori).

Abbiamo quindi deciso di farci affiancare da qualcuno che di queste cose se ne intende, e che offre gratuitamente la propria consulenza. Siamo felici di averli come partner e per ogni necessità vi affidiamo alla loro esperienza e competenza.

La Ticino Confronti viene fondata nel 2010 come una collaborazione tra diversi agenti e assicuratori già presenti da anni sul territorio Nazionale e internazionale, dalla comprovata esperienza nei diversi settori della previdenza privata e professionale.

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