(immagine dal web) |
<<"Il dolore – afferma Domenico Panuccio, responsabile Reparto medicina interna Casa di Cura Villa Nobili Castiglione dei Pepoli (Bologna) – è oggi considerato il quinto parametro vitale, assieme a pressione arteriosa, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e temperatura corporea, e come tale deve essere rilevato e registrato più volte al giorno. Più che una procedura d’urgenza si tratta di normale buona pratica clinica".
Tuttavia, anche il dolore cronico può presentare alcuni aspetti che configurano una 'urgenza'. "Ad esempio – afferma ancora Panuccio, che è anche componente del panel di esperti del dolore della Fadoi (Federazione delle Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti)- una intensificazione del dolore che da sopportabile diventa insopportabile. In tal caso si procede in due modi: quando si imposta una terapia per il dolore è necessario prevedere oltre al trattamento di fondo anche un farmaco al bisogno, cioè per le acutizzazioni del dolore stesso; quindi si valuta se il dolore che il paziente lamenta in quel momento è dovuto ad un dosaggio insufficiente della terapia di base oppure se si tratta di un dolore episodico, ovvero che insorge nonostante il trattamento di fondo sia ben dosato e il dolore cronico ben controllato".
Vivere ogni giorno con dolore è un handicap con cui spesso devono fare i conti molti pazienti, messi a dura prova in questi mesi anche dalle misure anticontagio da Covid-19. Nel caso degli anziani alla sofferenza fisica, per via di quelle scosse continue, pulsanti e lancinanti, si aggiunge la demenza.
"I pazienti ricoverati nel mio reparto – dice Panuccio – provengono dalle Rsa e in molti, oltre al dolore cronico benigno, presentano forme di deficit cognitivo. Quando non è ancora in stadio avanzato i pazienti sono in grado di esprimere abbastanza dettagliatamente il dolore che avvertono, mentre quando la situazione mentale è molto deteriorata i pazienti non sono più in grado di farlo. Determinante in tal caso il ruolo di medici e infermieri che hanno la competenza necessaria per capire se il paziente ha dolore e di quantificarlo. Ciò avviene attraverso l’utilizzo di apposite scale di valutazione che si basano sull’analisi di alcuni domini attinenti al paziente: espressione facciale, respiro, atteggiamento del corpo. A ciascuna di queste variabili si attribuisce un punteggio differente in base a determinante caratteristiche. Dalla somma del punteggio si valuta l’entità del dolore che è importante anche per la scelta della terapia da praticare".>>
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