mercoledì 30 marzo 2022

...consigli di lettura

 

“Nel suo ultimo libro, “Il sesso è (quasi) tutto”, (Feltrinelli), la dottoressa Viola sostiene che la medicina è stata per secoli una medicina dei maschi bianchi per i maschi bianchi, con la conseguenza che tale squilibrio ha ridotto la nostra capacità di curare. Sostiene che la medicina del futuro non può che essere personalizzata; che c’è bisogno di una medicina di genere.

“Sì, bisogna che questa cosa venga detta. Ancora oggi quando parlo anche con intellettuali di medicina di genere, mi chiedono cosa sia. E’ necessario cominciare a parlarne e anche usare dei modi di parlarne più incisivi.”

Le donne vengono ancora curate con protocolli creati per gli uomini

Uomini e donne hanno un sistema immunitario e uno stato ormonale diversi. Assorbono, reagiscono ed eliminano i farmaci in modo diverso ma le donne vengono ancora curate con protocolli e farmaci creati per gli uomini.

“Per moltissimo tempo la ricerca scientifica è stata dedicata esclusivamente agli uomini, questo per una serie di ragioni. All’inizio perché quando si faceva anatomia gli esperimenti si facevano fra studenti che erano quasi tutti uomini. In un secondo momento si è deciso di eliminare le donne nella sperimentazione clinica dei farmaci per proteggere eventuali maternità future. Naturalmente poi, grazie alle grandi proteste del mondo femminile questa decisone è stata cambiata e oggi le donne entrano nella sperimentazione clinica però questo significa che ancora gran parte dei farmaci che utilizziamo sono stati sperimentati solo su soggetti di sesso maschile. Quando poi passano sulle donne che hanno un corpo diverso, una distribuzione di massa grassa rispetto alla massa magra, un sistema di detossificazione dei farmaci diversa, una soglia del dolore diversa, ecco che stiamo curando di fatto le donne in maniera approssimativa.”

Quando le malattie sono diverse fra donne e uomini

“L’esempio proprio classico è quello dell’infarto. Noi nei libri di testo leggiamo ancora che i sintomi sono dolore al petto, al braccio, un senso di oppressione e una sudorazione fredda. Nelle donne spesso invece l’infarto non si manifesta in questo modo ma con dei sintomi molto più subdoli e difficili da identificare, può presentarsi affanno, stanchezza prolungata nel tempo e anche nausea, spesso infatti si può confondere l’infarto con un problema gastrointestinale. Se noi non insegniamo ai nostri medici che un problema come l’infarto del miocardio si può manifestare in maniera diversa fra donne e uomini, rischiamo di non diagnosticare in tempo questa patologia nelle donne e quindi di non salvarle. Infatti oggi le donne muoiono di più di malattie cardiocircolatorie rispetto agli uomini.”

La visione binaria dei due sessi non corrisponde alla realtà

La visione binaria che separa il mondo sulla base dei due sessi è semplice e naturale, quanto l’idea che sia il sole a girare intorno a noi. Maschio e femmina sono distinti secondo forma e sostanza, potenza e atto, attitudine e ruoli. Eppure questa visione non corrisponde alla realtà, se non guardiamo più a fondo, se ci fermiamo alla superficie, continueremo a ingannarci.

“Prima di tutto nel libro racconto perché esiste il sesso, questa è una cosa che dovremmo tutti chiederci per capire le differenze fra maschio e femmina e quindi com’è nato e qual è il suo significato dal punto di vista evolutivo. E poi affronto altri aspetti. Ad esempio, non è vero che nel mondo animale la distinzione sia sempre così netta, così binaria. Esistono sia negli animali che negli esseri umani delle situazioni non completamente classificabili e che sono naturali. Negli esseri umani parlo di intersessualità, le persone intersex sono quei bambini che alla nascita, per alcune variazioni a livello degli ormoni e dei geni, non possono essere catalogate perfettamente nel sesso maschile o femminile, perché hanno dei genitali ambigui. Questo vuol dire che l’approccio che finora c’è stato nei confronti di queste persone è stato quello di una medicalizzazione eccessiva: si decide qual è l’operazione più facile da fare, si assegna un sesso d’ufficio e il bambino viene cresciuto in questa maniera. A volte questa cosa non funziona, il bambino diventando adolescente non si riconosce nel sesso che gli hanno imposto. Questa è una violenza che viene fatta su di loro e che va fermata.”

L'orientamento sessuale non è una scelta

Non si sceglie di essere bisessuali, transessuali, omosessuali, eterosessuali. Ogni orientamento sessuale è dunque secondo natura ed è inaccettabile la violenza che viene rivolta contro determinate persone sulla base di quello che sono.

“La scienza in questo può aiutare, può essere un modo per analizzare in maniera logica l’orientamento sessuale e quali sono i fattori che lo determinano. E siccome molti studi sono stati fatti, ancora una volta però nell’orientamento sessuale maschile, ed è evidente che sono fattori biologici che lo determinano. Non è una scelta, ogni orientamento sessuale è secondo natura” (…)”

Leggi e ascolta l’intervista integrale di Daria Bignardi alla Prof.ssa Antonella Viola: qui.

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