martedì 11 marzo 2025

...dolore cronico e AI

(immagine dal web)

"Dolore cronico, nuove frontiere di cura con l'IA e nuove molecole

Colpiti 10 milioni di italiani. Esperta, 'verso trattamenti personalizzati'

Contro il dolore cronico, considerato un problema di salute globale con un impatto significativo sia a livello individuale sia economico, si aprono nuove frontiere di cura grazie all'Intelligenza artificiale (IA) e sostanze innovative.

Lo sottolinea Carla Ghelardini, del Dipartimento di Neuroscienze Psicologia Area del Farmaco e Salute del Bambino dell'Università di Firenze, coordinatrice del del gruppo di studio sul dolore della Società italiana di farmacologia (Sif).

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 20% della popolazione mondiale soffre di dolore cronico, con una stima di 1,5 miliardi di persone affette a livello globale. In Europa, il dolore cronico riguarda circa il 19% della popolazione adulta, mentre in Italia si stima che oltre 10 milioni di persone ne soffrano, con un impatto diretto sulla qualità della vita e una perdita economica stimata in circa 30 miliardi di euro l'anno, tra costi sanitari e perdita di produttività. Il dolore cronico, che può essere il risultato di condizioni come l'artrite, le neuropatie, le malattie autoimmuni o traumi pregressi, "rappresenta una delle sfide più difficili della medicina contemporanea. Le terapie tradizionali, seppur utili, non sempre sono in grado di offrire sollievo duraturo e presentano effetti collaterali significativi.

È in questo contesto che l'IA emerge come una risorsa fondamentale per migliorare la diagnosi, il trattamento e la gestione del dolore cronico", spiega l'esperta. Infatti uno degli sviluppi più innovativi riguarda l'uso dell'IA per analizzare enormi quantità di dati provenienti da cartelle cliniche, dispositivi indossabili e sensori, permettendo una diagnosi più rapida e accurata. Algoritmi avanzati sono in grado di riconoscere schemi e correlazioni invisibili agli occhi dei medici, migliorando così la precisione diagnostica e aiutando a identificare la causa sottostante del dolore. "Grazie all'analisi dei dati e al machine learning, l'IA consente anche lo sviluppo di trattamenti personalizzati, in considerazione della specificità del dolore e della risposta del corpo a diverse terapie", aggiunge Ghelardini.

"Ciò che risulta molto interessante è poi lo studio di nuove molecole in grado di contrastare lo sviluppo di tolleranza agli oppioidi. Uno dei fronti più promettenti - spiega l'esperta - è l'uso combinato di Pea, sostanza lipidica prodotta dall'organismo, e presente in vari alimenti sia di origine animale che vegetale. Abbiamo scoperto, ormai qualche anno fa, che l'aggiunta di Pea in forma ultramicronizzata ritarda lo sviluppo di tolleranza a vari oppioidi, come la morfina, l'ossicodone e il tramadolo. Non solo, ma potenzia l'effetto antalgico degli oppioidi in condizioni di dolore neuropatico e contrasta, anche quando usata come unico intervento, il dolore cronico associato a neuropatia da chemioterapico.

Si tratta di una sostanza capace di coadiuvare l'effetto di vari farmaci usati per il dolore cronico (non solo oppioidi), come il paracetamolo, i gabapentinoidie i classici Fans. Inoltre, è l'unica forma di Pea con provata capacità di raggiungere le "centrali del dolore" (midollo spinale e cervello) e l'unica a disporre di solidi dati di sicurezza e tollerabilità".

Quanto alle cause del disturbo, "la neuroinfiammazione è una delle principali - chiarisce Ghelardini - Quando il sistema nervoso centrale viene attivato da uno stimolo doloroso o da una patologia cronica, si innesca una risposta infiammatoria che può diventare persistente e autoalimentarsi. Questo processo, noto come neuroinfiammazione, è spesso alla base di dolori di lunga durata, come quelli legati a malattie neurodegenerative, neuropatie e artriti." In questo contesto, conclude, "la Pea ultramicronizzata si rivela estremamente utile. Agisce come modulatore dell'infiammazione, riducendo la neuroinfiammazione senza alterare il normale funzionamento del sistema nervoso, e questo meccanismo d'azione la rende una soluzione per trattare il dolore cronico"."

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venerdì 28 febbraio 2025

...segnatevi la data

(immagine dal web)

Abbiamo già fissato al data del nostro prossimo convegno:
SABATO 11 OTTOBRE 2025
dalle 09.00 alle 15.00 ca.
c/o la Sala del Palazzo dei Congressi di Muralto 
 
 Segnatevi la data!! 

martedì 25 febbraio 2025

...una grande famiglia

 

                 

   

Momenti di un incontro con gli operatori FdS

 

giovedì 13 febbraio 2025

...sabato mattina a Mendrisio

                           

Ci sono posteggi in situ, oppure facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, fermata San Martino a Mendrisio, svoltare a destra sulla salita e in cima siete arrivati (sotto c'è l'Aldi, sopra Il Centro).

Vi aspettiamo numerosi.



lunedì 10 febbraio 2025

...un nuovo farmaco disponibile forse a primavera

(immagine dal web)

“Suzetrigina: un nuovo promettente trattamento per il dolore

La FDA ha approvato la suzetrigina (Journavx) per il trattamento del dolore acuto da moderato a grave. Il farmaco si è rivelato efficace quanto il Vicodin (idrocodone con paracetamolo) dopo un intervento chirurgico per rimuovere un alluce valgo e dopo un'addominoplastica.

La suzetrigina è un inibitore selettivo di NaV1.8, che prende di mira un canale del sodio chiave coinvolto nella segnalazione del dolore. Il canale NaV1.8 è fondamentale per trasmettere i segnali del dolore nervoso al cervello. Tuttavia, il farmaco non entra nel cervello e agisce solo sui nervi esterni al cervello e nel corpo.

A differenza dei tradizionali farmaci antidolorifici come gli oppioidi, la suzetrigina fornisce un efficace sollievo dal dolore senza rischi di dipendenza o gravi effetti collaterali sistemici. I primi studi clinici suggeriscono che potrebbe essere utile per condizioni come il dolore neuropatico, il dolore post-operatorio e le sindromi da dolore cronico. Si spera che si dimostri efficace anche nel trattamento dell'emicrania e di altri tipi di mal di testa.

Negli studi clinici, circa il 37% dei pazienti ha manifestato effetti avversi, sebbene la maggior parte fossero lievi. Tra questi, prurito, rash, stitichezza e spasmi muscolari.

Come opzione non oppioide, la suzetrigina fornisce ai medici uno strumento aggiuntivo per la gestione del dolore acuto. Si prevede che il farmaco sarà disponibile nel secondo trimestre del 2025. Il costo previsto è di circa $ 15 a pillola.”

 

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