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(immagine dal web)
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“Il dolore non
è affatto un privilegio, un segno di nobiltà, un ricordo di Dio. Il dolore è
una cosa bestiale e feroce, banale e gratuita, naturale come l’aria. È
impalpabile, sfugge a ogni presa e a ogni lotta; vive nel tempo, è la stessa
cosa che il tempo; se ha dei sussulti e degli urli, li ha soltanto per lasciar
meglio indifeso chi soffre, negli istanti che seguiranno, nei lunghi istanti in
cui si riassapora lo strazio passato e si aspetta il successivo.”
(Cesare Pavese)
Lontano da noi voler fare una classifica
dei dolori. Poco o tanto abbiamo però fatto tutti l’esperienza di un forte
dolore a un piccolo dente, e un piccolo trascurabile dolore in una zona più
estesa come per esempio a un polpaccio. Perché questa differenza nella
percezione? Perché una parte del corpo
molto grande non corrisponde a un grande dolore? Sembrerà una domanda molto
banale, ma il motivo di questa discrepanza è piuttosto complesso e si riassume
in una sola parola: homunculus.
Ce ne sono di due tipi, quello motorio e
quello somatosensoriale.
A noi interessa quest’ultimo.
Definizione:
L’homunculus
somatosensoriale è una mappa visiva di come le diverse parti del corpo vengono
rappresentate a livello corticale. Le aree sono tanto più grandi, di
dimensione maggiore, quanto maggiore è la loro importanza ai fini della
percezione sensoriale.
Questa distorsione tra le dimensioni delle diverse
parti corporee nell’homunculus dipende dalle differenze nella densità
d’innervazione. Quanto più un’area del corpo è densamente innervata tanto più
grande è la sua rappresentazione a livello corticale.
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(immagine dal web)
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Questo spiega perché un dolore
localizzato agli organi genitali sia più devastante.
Come si può vedere da quest’altra
immagine, la zona pudenda maggiormente innervata è di riflesso maggiormente
rappresentata anche a livello di sistema nervoso centrale, alias nel cervello .
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(immagine dal web)
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I motivi vanno ricercati nella nostra
evoluzione.
Pensiamo alle prime cose che fa un
bambino, a come conosce il mondo. Utilizza le mani per raggiungere il capezzolo
della mamma e con la bocca lo succhia e si alimenta.
La Natura ci ha pure dato organi genitali
sensibili al piacere per facilitare la nostra riproduzione e perpetuare la
specie.
Zone sensibili che tanto ci danno
piacere se stimolate correttamente, tanto ci fanno soffrire se vengono ferite.